lunedì 11 febbraio 2008

Liceo artistico: primo incontro

Come promesso, vado a raccontarvi la mia mattinata al liceo artistico di Ravenna. Mi alzo dopo due ore di sonno fortemente agitato, bevo tre caffè uno dietro l'altro, fumo non so quante sigarette (l'emozione, il fatto che non potrò fumare per almeno un paio d'ore... e poi la voce roca fa sempre effetto, anche se di mattina, la mia, più che roca, è da cavernicolo!). Sfoglio il giornale e... panico! Oggi c'è il blocco totale del traffico! Che genialata, invitarmi il giovedì mattina... Quindi, salto in macchina con una scatola piena di libri (anche se le classi hanno adottato il mio primo romanzo, mi è stato chiesto di portare anche la mia seconda pubblicazione) e mi dirigo verso il paese appena fuori città. Lì lascio l'auto, davanti ad un bar frequentato da tipi dalla faccia un po' losca (ma io non sono da meno, questa mattina... temo che spaventerò quei poveri ragazzini che, dopo la lettura del romanzo, si aspettano senz'altro un altro tipo di persona). Non sono nemmeno tanto sicuro che posso parcheggiare proprio lì, ma d'altro canto, se rischio di entrare in città, con il cxxo che ho mi beccano di sicuro. Ad ogni modo, l'autobus arriva in cinque minuti, giusto il tempo di congelarmi. Eh sì, perché da bravo "figo americano" mi sono vestito con una casacchina leggera e una giacca di pelle che non si chiude nemmeno. Alla prima fermata sale su una mia amica, anche lei ex studentessa dell'artistico, nonché mia ex compagna di classe. Non è una casualità, eravamo d'accordo. Avevo bisogno di un sostegno morale. Ok. Va tutto bene. Arriviamo nella piazza poco distante dal liceo. Prendo un altro caffè in un bar e mi fumo un'altra sigaretta. Poi decido di ingoiare quante più caramelle posso, perché va bene la voce roca e tutto il resto, ma parlare in pubblico dopo aver fumato non è una cosa carina! La faccio breve, per non annoiarvi. L'incontro è stato entusiasmante, i ragazzi mi hanno bersagliato di domande e io me la sono cavata dignitosamente, nonostante fossi ancora un po' rincoxxxxxito e talmente emozionato da non riuscire a finire una frase di senso compiuto. Qualche battuta qua e là, diversi autografi ed ecco che la mattina è passata. Saluto, vago un po' per le aule alla ricerca di ex prof (ne trovo tre) e penso bene che sia il caso di andarmene. L'autobus del ritorno è guidato da un pazzo furioso che va sparato per le strade del centro, rischiando più volte di investire qualcuno (e non sto scherzando!). Ad ogni modo, sono sopravvissuto. Al mio arrivo al (finto) parcheggio in paese, trovo la mia auto ancora intera e senza multe a far capolino tra i tergi. Saluto la mia amica (che mi ha accompagnato fin lì) e parto verso nuove avventure, ossia il letto di casa mia. Naturalmente, non sono riuscito a dormire e sono stato vessato da un forte mal di testa per tutto il resto della giornata. Ma ne è valsa la pena. Gli incontri con i lettori (specie quelli così giovani) sono sempre esperienze indimenticabili nonché necessarie, per me. Così, ora aspetto la seconda parte. Il prossimo incontro è slittato a data da destinarsi (comunque nel mese di marzo, credo).

2 commenti:

Glauco Silvestri ha detto...

Una bella esperienza, eh? :D

TheRoadReader ha detto...

Sono felice che l'incontro sia andato bene, deve essere stata una bella emozione! Mi piace sempre questo mix della vita. La quotidianità che poi spezza per qualche ore e diventa puro momento cinematografico, in cui si è protagonisti assoluti del proprio film. Grazie per il racconto!
A presto Chris