martedì 12 febbraio 2008

Libri di gennaio

Ecco l'ormai consueta rubrica dei libri letti. Prima, però, volevo specificare una cosa importante. Quello che io scrivo qui, non intende in alcun modo essere una vera e propria lista di recensioni, ma semplicemente qualche suggerimento di lettura. Le critiche (positive e non) vengono esposte dal punto di vista di un lettore talmente innamorato dei libri, da aver sacrificato a questa passione un discreto numero di diottrie. E poi, se così non fosse, chi di noi potrebbe "recensire" o "criticare" alcuni degli autori che seguono? Io no di sicuro..

Il giocatore, di Fedor Dostoevskij (Giunti). La penna di un autore di tale livello è sempre felice, anche in opere minori come questa. Si tratta di una narrazione fluente e sottilmente angosciosa che trascina l'esistenza fino all'orlo del precipizio. L'uomo reso schiavo del vizio del gioco d'azzardo che non conosce più morale né limiti. Pagine di vera letteratura, semplice e diretta, da un autore ingiustamente noto solo per le opere più "grandi".
Voto: (genuflesso) 8/9

Fontamara, di Ignazio Silone (Mondadori). Un testo tristemente attuale (e ignorato per anni), un documento di denuncia che non dovrebbe essere dimenticato. Non è la prima volta che lo leggo, ma come non citarlo? La storia di una piccola realtà che è specchio dell'intera umanità.
Voto: (inginocchiato sui ceci) 8/9

Vukovlad-Il signore dei lupi, di Paolo Maurensig (Mondadori). Be', sono un po' imbarazzato. Un libro di appena cento pagine che ho fatto fatica a finire. Ho saltato tutto quello che ho potuto. Poi, colto da un moto di senso di colpa, sono andato a recuperare ciò che avevo deliberatamente ignorato. Non è servito a niente. Mi dispiace, ma dall'autore di Canone Inverso non posso tollerare una cosa del genere. Non c'è tensione e la trama è debole e risaputa. Solo un esercizio di stile, nemmeno troppo riuscito.
Voto: 4

La villa dei ricordi cattivi, di Ruth Rendell (Mondadori). Una delle migliori scrittrici di noir che qui non ci risparmia lentezze (talvolta davvero eccessive) e descrizioni fin troppo dettagliate che rallentano la storia e annacquano la tensione. Tuttavia, i personaggi sono credibili, forti e profondi. Un solo consiglio: se siete maschilisti, questo testo non fa per voi, almeno se volete salvare il fegato. Gli uomini fanno tutti una figura non proprio edificante.
Voto: 6/7

Ballo di famiglia, di David Leavitt (Mondadori). Devo ammettere che non conoscevo molto bene questo autore, considerato già un "must". Avevo letto solo "Il corpo di Jonah Boyd", un romanzo che, a differenza di altri lettori, ho trovato molto interessante. Questa, invece, è una raccolta di racconti osannata dalla critica. Sulla sua scrittura e sullo stile non c'è niente da dire: è un mostro di bravura, e su questo non ci piove. Sono i temi ad essere, alla lunga, un po' ripetitivi. Comunque, ad avercene...
Voto: 7+

3 commenti:

Unknown ha detto...

Di questi ho letto Fontamara, ma in tempi remoti, dovrei leggerlo per esprimere un voto.

E poi anche Vukovlad, che però ho trovato un po' legnoso. Darei più o meno il tuo voto, o poco più. Sai cosa? L'ho trovato più che altro superfluo...

M.P. ha detto...

Superfluo è il termine giusto!

Anch'io ho letto Fontamara molti anni fa (ai tempi delle medie), ma sinceramente da ragazzino non cogli diverse sfumature e non te ne frega granché di certe cose che sembrano lontane nel tempo. Riletto adesso, l'ho divorato. Certo, non dico che sia un vero e proprio capolavoro, però trovo che sia essenziale.

Unknown ha detto...

Hai ragione! Certi libri andrebbero letti ora, ad anni di distanza.
Purtroppo il tempo è sempre troppo poco per fare tutto :(